Poesie

Al sole della vita
(100) Aspettando te
Cesenatico
(100) Sulle sabbie del cuore
Dentro l'anima
(89) Ci sono uccelli i più goffi e scuri che quando infreddoliscono sul nodo d'un ramo, in tutto assomigliano a quel nodo. (Alberto Bevilacqua)
Drudylla
(100) Anima mia
Fra i rami
(100) Andando per le vie
Il canto del pellegrino
(100) Sottobosco della vita
La poesia è morta
(100) Viva la poesia
Orme lontane
(100) Ricordati di me
Se non puoi
(100) Esistenze in negativo
Segreti versi
(100) Indicibile del mondo
Senza quadrature
(100) Da sempre - per sempre
Tra prosa e poesia
(100) Io -per sbaglio-
Recita
Inganno, commedia, o dramma,
cosa mai sarà questo mio affanno?
Rabbia, sorriso, o pianto,
cosa mai reciterà questo giullare?
Nascondersi o mentire?
A chi gioverà
il suo falso divenire?

Io fui estromesso dalla compagnia,
neanche mi fu concesso
di toccarne la scenografia.
Io divenni alieno
dalla rappresentazione,
neanche mi fu permesso
di calzarne l’illusione.

M’assento, permettete?
M’allontano, consentite?
A chi nuocerà questa distanza?
E chi sconsolerà questa mia assenza?

No, non v’è timore,
i guitti troppo impegnati,
gli spettatori attenti,
i tecnici annoiati
bivaccano sugli strumenti.
No, non v’è apprensione,
non v’è tormento nel pertugio
che ospita il disinteressamento.


Più di sollazzo non vi si lascia entrare,
ma io son matto e a questa recita
non ho più genio di partecipare.
Allor, se ancora posso, io ripeto:
m’assento, permettete?
m’allontano, consentite?
Che a gettare il core negli stenti,
son sufficienti i miei soli tormenti.
Pubblicato: giovedì 18 settembre 2003
Alle ore: 15:37:09
Recita
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