Poesie
Al sole della vita
(100) Aspettando te
Cesenatico
(100) Sulle sabbie del cuore
Dentro l'anima
(93) Ci sono uccelli i più goffi e scuri che quando infreddoliscono sul nodo d'un ramo, in tutto assomigliano a quel nodo. (Alberto Bevilacqua)
Drudylla
(100) Anima mia
Fra i rami
(100) Andando per le vie
Il canto del pellegrino
(100) Sottobosco della vita
La poesia è morta
(100) Viva la poesia
Orme lontane
(100) Ricordati di me
Se non puoi
(100) Esistenze in negativo
Segreti versi
(100) Indicibile del mondo
Senza quadrature
(100) Da sempre - per sempre
Tra prosa e poesia
(100) Io -per sbaglio-
Raccolta: Orme lontane
Il Monte
Il monte del paesino mio,
languidamente piange
ad ogni dì,
quando,
al calar della notte,
le sparute anime sue,
il volto aggrottano
nelle doloranti vesti
del vivere umano.
Anelano pace,
serena quiete,
alla sapienza amica
di una luna antica,
bramando i raggi
d’una serena vita.
La generosa luce,
timidamente mostra,
il monte mio,
curvar le forti
e oscure fronde.
Al vento s’arrendono,
con l’attesa svelano,
ai figli della stanca terra,
l’imperscrutabile mistero
di una longevità,
dall’eternità rinchiuso
nell'impavida caparbietà.
Borbotta, brontola,
silenzioso grida il monte mio
e dice
“ Non estirpare, figlio,
con la veemente forza del dolore,
il gioioso seme dell’umano amore”.
languidamente piange
ad ogni dì,
quando,
al calar della notte,
le sparute anime sue,
il volto aggrottano
nelle doloranti vesti
del vivere umano.
Anelano pace,
serena quiete,
alla sapienza amica
di una luna antica,
bramando i raggi
d’una serena vita.
La generosa luce,
timidamente mostra,
il monte mio,
curvar le forti
e oscure fronde.
Al vento s’arrendono,
con l’attesa svelano,
ai figli della stanca terra,
l’imperscrutabile mistero
di una longevità,
dall’eternità rinchiuso
nell'impavida caparbietà.
Borbotta, brontola,
silenzioso grida il monte mio
e dice
“ Non estirpare, figlio,
con la veemente forza del dolore,
il gioioso seme dell’umano amore”.
Pubblicato: mercoledì 10 settembre 2003
Alle ore: 23:10:35
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