Poesie
Al sole della vita
(100) Aspettando te
Cesenatico
(100) Sulle sabbie del cuore
Dentro l'anima
(93) Ci sono uccelli i più goffi e scuri che quando infreddoliscono sul nodo d'un ramo, in tutto assomigliano a quel nodo. (Alberto Bevilacqua)
Drudylla
(100) Anima mia
Fra i rami
(100) Andando per le vie
Il canto del pellegrino
(100) Sottobosco della vita
La poesia è morta
(100) Viva la poesia
Orme lontane
(100) Ricordati di me
Se non puoi
(100) Esistenze in negativo
Segreti versi
(100) Indicibile del mondo
Senza quadrature
(100) Da sempre - per sempre
Tra prosa e poesia
(100) Io -per sbaglio-
Raccolta: Se non puoi
Esecrano
Esecrano le parole al pensiero,
silente al mondo, in pena e dolore,
guidano il corpo al disgusto per la vita
che non vive senza la volontà di ridere.
Esecrano in groviglio interiore,
farfugliano oscure un lamento,
snocciolano a memoria preghiere,
a fatica stentano il ricordo del desiderio.
Esecrano spoglie d’odio e dimesse,
misere di rancore ed improperi,
immemori di ragioni e spiegazioni:
Esecrano!
Al disimparato perché esecrano!
E mentre loro proliferano di follia il pensiero,
la mano menziona la vitalità scarabocchiando.
Esecrate, esercrate, continuate pure!
Corpo ricurvo, piegato al tavolo,
mano alla penna e l’altra alla fronte,
a cuore estinto ed anima cacciata,
con la coscienza vigile e consapevole,
in attenta analisi dell’inspiegabile:
io ascolto, comprendo e prendo nota
di questa morte seme e germoglio
della prossima, eterna, benigna vita.
silente al mondo, in pena e dolore,
guidano il corpo al disgusto per la vita
che non vive senza la volontà di ridere.
Esecrano in groviglio interiore,
farfugliano oscure un lamento,
snocciolano a memoria preghiere,
a fatica stentano il ricordo del desiderio.
Esecrano spoglie d’odio e dimesse,
misere di rancore ed improperi,
immemori di ragioni e spiegazioni:
Esecrano!
Al disimparato perché esecrano!
E mentre loro proliferano di follia il pensiero,
la mano menziona la vitalità scarabocchiando.
Esecrate, esercrate, continuate pure!
Corpo ricurvo, piegato al tavolo,
mano alla penna e l’altra alla fronte,
a cuore estinto ed anima cacciata,
con la coscienza vigile e consapevole,
in attenta analisi dell’inspiegabile:
io ascolto, comprendo e prendo nota
di questa morte seme e germoglio
della prossima, eterna, benigna vita.
Pubblicato: domenica 30 ottobre 2005
Alle ore: 13:51:15
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