Poesie
Al sole della vita
(100) Aspettando te
Cesenatico
(100) Sulle sabbie del cuore
Dentro l'anima
(93) Ci sono uccelli i più goffi e scuri che quando infreddoliscono sul nodo d'un ramo, in tutto assomigliano a quel nodo. (Alberto Bevilacqua)
Drudylla
(100) Anima mia
Fra i rami
(100) Andando per le vie
Il canto del pellegrino
(100) Sottobosco della vita
La poesia è morta
(100) Viva la poesia
Orme lontane
(100) Ricordati di me
Se non puoi
(100) Esistenze in negativo
Segreti versi
(100) Indicibile del mondo
Senza quadrature
(100) Da sempre - per sempre
Tra prosa e poesia
(100) Io -per sbaglio-
Raccolta: Se non puoi
Un canto antico
Un canto antico echeggia in lontananza,
redivivo in dolce rimembranza,
richiama bastimenti e golfi distanti,
dove esuli son giunti milioni di pianti.
Lacrime nostalgiche e solitudini
d'enormi sacrifici e patimenti
approdati per fame al nuovo continente.
Un canto che non ha strofa nel finale,
prosegue senza sosta dalle voci umane,
che colme di niente ogni giorno salpano
alla ricerca del nuovo continente recitando:
“Io sono lotta impavida e onorevole,
amico dei nemici che il mondo crea,
fardello di memorie e di valori,
letto di avversari e casa d’onestà.
Se l’uomo muore sempre quando nasce,
io vivo audace quando muoio.
Il mondo sopravvive di tragedie,
mentre sognante vive di commedie,
teatrante stanco d’infiniti drammi,
recita a memoria mille e più affanni.
Interpreta ruoli disparati
e disperato attende nel finale
il meritato boato dell'applauso".
Così è stato, così ancora è!
Quel canto antico risuona in lontananza,
e sempre si rinnova in dolce rimembranza,
a richiamare bastimenti e golfi assai distanti,
dove giungono esuli ancora milioni di pianti.
redivivo in dolce rimembranza,
richiama bastimenti e golfi distanti,
dove esuli son giunti milioni di pianti.
Lacrime nostalgiche e solitudini
d'enormi sacrifici e patimenti
approdati per fame al nuovo continente.
Un canto che non ha strofa nel finale,
prosegue senza sosta dalle voci umane,
che colme di niente ogni giorno salpano
alla ricerca del nuovo continente recitando:
“Io sono lotta impavida e onorevole,
amico dei nemici che il mondo crea,
fardello di memorie e di valori,
letto di avversari e casa d’onestà.
Se l’uomo muore sempre quando nasce,
io vivo audace quando muoio.
Il mondo sopravvive di tragedie,
mentre sognante vive di commedie,
teatrante stanco d’infiniti drammi,
recita a memoria mille e più affanni.
Interpreta ruoli disparati
e disperato attende nel finale
il meritato boato dell'applauso".
Così è stato, così ancora è!
Quel canto antico risuona in lontananza,
e sempre si rinnova in dolce rimembranza,
a richiamare bastimenti e golfi assai distanti,
dove giungono esuli ancora milioni di pianti.
Pubblicato: sabato 3 settembre 2005
Alle ore: 20:19:35
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