Poesie
Al sole della vita
(100) Aspettando te
Cesenatico
(100) Sulle sabbie del cuore
Dentro l'anima
(93) Ci sono uccelli i più goffi e scuri che quando infreddoliscono sul nodo d'un ramo, in tutto assomigliano a quel nodo. (Alberto Bevilacqua)
Drudylla
(100) Anima mia
Fra i rami
(100) Andando per le vie
Il canto del pellegrino
(100) Sottobosco della vita
La poesia è morta
(100) Viva la poesia
Orme lontane
(100) Ricordati di me
Se non puoi
(100) Esistenze in negativo
Segreti versi
(100) Indicibile del mondo
Senza quadrature
(100) Da sempre - per sempre
Tra prosa e poesia
(100) Io -per sbaglio-
Raccolta: Tra prosa e poesia
Sarebbe bello
Sarebbe bello
aver l’arma del contadino,
quella che punta
alle nuvole del cielo
sputando proiettili di preghiere
che intimano
alla grandine di arretrare.
Non posso crederci ,
ha funzionato !
Dinanzi al rito pagano
le nuvole si son dileguate!
Orbene mi spiego!
Giocavo a vivere le ore
di un giugno caldo
come nessuno dei ricordi
giacenti nella memoria
raccontava.
Un mese con dentro gli attimi
la calura dei deserti d’africa,
che regalava l’affanno del respiro
e la dolenza nel pensiero
dell’obbligo del fare.
Era caldo, tanto caldo
che si faticava anche nel pensare.
Si sclerava, si litigava,
ogni scusa era giusta
per aggredire, polemizzare,
per molestare l’altro
che come me annaspava.
E guardandomi giudicavo
l’animo in questo suo
disumano gioco del campare.
aver l’arma del contadino,
quella che punta
alle nuvole del cielo
sputando proiettili di preghiere
che intimano
alla grandine di arretrare.
Non posso crederci ,
ha funzionato !
Dinanzi al rito pagano
le nuvole si son dileguate!
Orbene mi spiego!
Giocavo a vivere le ore
di un giugno caldo
come nessuno dei ricordi
giacenti nella memoria
raccontava.
Un mese con dentro gli attimi
la calura dei deserti d’africa,
che regalava l’affanno del respiro
e la dolenza nel pensiero
dell’obbligo del fare.
Era caldo, tanto caldo
che si faticava anche nel pensare.
Si sclerava, si litigava,
ogni scusa era giusta
per aggredire, polemizzare,
per molestare l’altro
che come me annaspava.
E guardandomi giudicavo
l’animo in questo suo
disumano gioco del campare.
Pubblicato: mercoledì 17 settembre 2003
Alle ore: 16:14:46
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