Prose

Io e te
(1) Il viaggio
Le mie stanze
(41) Assenze d'esistenza
Raccolta: Le mie stanze
Ereditą
Come si fa a creare situazioni nella mente, ad immaginare quell’incontro, quel dialogo che mai sarà possibile, durante il quale lasciarti una breve e preziosa eredità di parole, non case, auto, denari, fondi, obbligazioni, ma solo eredità di pensiero, di idee, di sogni e sentimenti. Come si fa a strutturare un discorrere che a te consegni, oltre alla pelle della mia essenza, anche l’anima integra e trasparente della mia identità. Immagino, d’avere questo tempo, in quell’attimo prima della morte, una dipartita gentile, un trapasso che mi lasci il tempo di capire che tutto sta per finire, che mi conservi lucida e serena, che non mi rubi lo scrigno delle esperienze e le gemme della saggezza, e in quei fatali minuti avere ancora un fil di fiato per dire:
” Mio amore, hai mai guardato un cielo azzurro e chiaro che all’orizzonte scrive di nuvole bianche l’annuncio di una precarietà lontana, ma reale e possibile? Quel presagio di sofferenza che avanza lento a minacciare la serenità del presente? In quella immagine è il segreto della vita! Lo guardi affascinata, per un attimo anche spaventata, magari raccogli in fretta le tue cose perché l’arrivo della tempesta non ti colga impreparata, puoi addirittura pensare di scappare prima che il cielo inizi il suo tuonare. E’ millesimale il tempo della decisione, fuggire o restare a godere il bene del presente fino all’attimo in cui quel futuro lo trasformerà violentemente in male. E’ millesimale il tempo della scelta, ma cambia e condiziona il corso dell’intera esistenza. Non ti dirò come e cosa decidere, non spetta a me scegliere per te, desidero solo comunicarti ciò che dalla vita ho capito, molto poco certo, e in parte sicuramente errato, ma è il solo modo che ho per non considerare la mia vita inutile e farti sapere come ho oltrepassato mille volte quelle nuvole.
Ho pianto, forte e a lungo ad ogni bufera, mai dimenticando che prima e dopo di lei c’è sempre il sole, ho imprecato e pregato che finisse senza mai dubitare che prima o poi avrebbe smesso d’echeggiare, ho sognato e progettato di pulire e riordinare le mie stanze tutte le volte che il sole sarebbe ritornato a risplendere e riscaldare, ho faticato e lavorato duramente ed ogni fallimento è stato un buon motivo per non soccombere alla morte prematura della speranza con l’arrivo di un crudele disincanto, ho messo insieme tante cose custodite dentro l’uomo: il sogno con la progettazione, la volontà con la speranza, l’impegno della mente con la determinazione della fede, le ho fatte lavorare tutte equilibratamente senza alcuna limitazione, ho avuto fiducia sempre nell’uomo, negli ideali, in Dio. Qualche volta, anzi spesso, mi sono sentita in disparte, ma mai veramente sola, perché ho saputo guardare del mondo il solo, unico bene che consola: “ L’amore di Dio negli uomini per la vita e per i sentimenti che in essa sono custoditi”.
Per quanto riguarda le altre cose non ho tesori da lasciarti, la vita è cosa breve e nessun uomo mai ha posseduto tutti i suoi segreti.
A me non resta che dirti:
“ Vivila bene! Sogna, spera, ama, lotta e perdona, non smettere mai di credere che con il tempo nell’uomo e nel mondo ogni cosa migliora! “.
Pubblicato: domenica 22 agosto 2004
Alle ore: 22:33:22
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