Volevo coprirti le ferite profonde della vita
con le tenerezze della comprensione
con le vesti della mia dedizione,
e le carezze ardenti della passione.

Ti volevo dire un milione di cose.
Ti volevo dire un milione di cose.

Ti volevo dire un milione di cose,
ma il tempo è stato breve e convulso,
bugiardo di distanze e acceso di passioni,
costellato di delusioni e offeso di illusioni.

Ti volevo dedicare un canto dolce e tenero,
fatto di ritmo e melodia sincere da portare via con te
ogni volta che saresti partito, da ascoltare ridendo
nelle ore sorde, tristi e vuote della lontananza.

Troppo poco per comprendere la grandezza dei dolori
che ci portiamo in fondo, così esiguo da lasciare dentro
il vuoto di una conoscenza sfiorata e mal compresa.

Troppo avaro di giorni insieme, così frettoloso
da lasciare al cuore il disordine della sua premura,
gli enormi avanzi dei suoi altri impegni,
gli sporchi rifiuti del suo enorme ego.

Volevo coprirti le ferite profonde della vita
con le tenerezze della comprensione
con le vesti della mia dedizione,
e le carezze ardenti della passione.

Ti volevo dire un milione di cose.
Ti volevo dire un milione di cose.

Ti volevo dare un universo di parole
da raccogliere nell’anima solitaria
e spargerle al suolo stellato dell’universo,
per confessare alle antiche galassie
quanto può essere grande l’amore umano.

Ti volevo dedicare un canto dolce e tenero,
fatto di ritmo e melodia sincere da portare via con te
ogni volta che saresti partito, da ascoltare ridendo
nelle ore sorde, tristi e vuote della lontananza.

Ti volevo dare un universo di parole
da raccogliere nell’anima solitaria
e spargerle al suolo stellato dell’universo,
per confessare alle antiche galassie
quanto può essere grande l’amore umano.

Volevo coprirti le ferite profonde della vita
con le tenerezze della comprensione
con le vesti della mia dedizione,
e le carezze ardenti della passione.

Ti volevo dire un milione di cose.
Ti volevo dire un milione di cose.