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Rassicurati, io no!
E' così che comincia la coscienza della vita, come quando ti svegli in un sobbalzo alle prime ore dell'alba e torni a respirare, riemergendo dal mare oscuro del subconscio che ti ha condotto, come ostaggio, ai confini dell'inverosimile, mostrandoti tutte le verità dell'universo e che, schiaffeggiandoti, riporta il fiato alla bocca cancellando tutte le memorie, facendoti sentire come un bimbo appena nato, a testa in giù e piedi in aria, penzoloni alla terra, ancora legato al cordone ombelicale, mentre una voce atavica ti sussurra: forza creaturina, è giunto il momento di andare alla scuola delle esperienze.
Sai cosa vedo quando distolgo lo sguardo dal tuo sfolgorante bagliore cara anima?
Una casa vuota ed uno spicchio del suo giardino lasciato alla libertà della natura, un lembo di bosco pronto a lasciar cadere castagne alla furia dei venti ed il sole che sparge lampi di luce e calore sulla poltrona in veranda accanto alle mie piccole talée di lavanda, che ho piantato con la speranza di moltiplicarle in previsione della futura primavera.
E poi, c'è il silenzio, che parla di guerra attraverso la tv.
Quante guerre mio caro, quante guerre, e quanti morti, troppi morti, solo morti innocenti, anziani, donne, bambini. E quante ragioni e torti, quante indifferenze ed ingiustizie, quanta prigionia e fame, ed armi, armi, armi sempre più sofisticate, sempre più letali.
Il mondo potrebbe finire ora per quanto si è ingigantita la stupidità umana, e non v'è ragionevole intelligenza che abbia il coraggio di urlare basta, e si domanda perché lo abbiamo rotolato ad un passo dall'estinzione, mentre, i poveri ed i dimenticati della terra, chiedono sempre e solo rispetto, dignità, cibo, e quelli come me, che non sono pochi, ma neanche tanti, si frustano l'anima ogni giorno perché hanno perduto la speranza di poterlo aiutare.
Come puoi combattere i grandi poteri economici delle diverse nazioni che tendono ognuna a tirare acqua al proprio mulino a discapito delle altre?
Allora ti tocca fare lo spettatore o la pecora, indossando i panni del cittadino obbediente e disciplinato che si infila le scarpe ogni mattina e cammina la via che gli è stata messa sotto i piedi, proseguendo la vita pregando Dio, anche quando il dolore dell'esistenza gli ha strappato la fede dal cuore.
Rassicurati, io no!
Sono riuscito a tenerla viva in me, o meglio, è stata lei a mantenermi vivo quando le miserie umane mi attaccavano singolarmente o in gruppo, con l'intento di finirmi ma, come puoi vedere, sono ancora qui, non senza cicatrici e ferite, ancora tumefatte e sanguinanti, in equilibrio sul traballio delle gambe stanche e doloranti, come il resto del corpo che, finalmente, può comprendere e condividere tutto il dolore dell'anima.
Avevo dimenticato quanto piacevole fosse l'oblio che invade la mente, quando è davanti a lei!
Avevo dimenticato quanto piacevole fosse l'oblio che invade la mente, quando è davanti a lei!
Avevo dimenticato quanto piacevole fosse l'oblio che invade la mente, quando è davanti a lei!
Pubblicato: domenica 8 dicembre 2024
Alle ore: 03:41:40
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